WALTER CHIARI
“Un ciuffo ribelle sulla fronte intelligente...”
WALTER CHIARI
“Un ciuffo ribelle sulla fronte intelligente...”
8x3=24... non poteva non avere “numeri” WALTER CHIARI nato a Verona l’08 Marzo del 1924 da genitori pugliesi (di Andria) e trasferitosi con la famiglia a Milano in Via Solferino all’età di 8 anni.
Da poco più che sedicenne, dall’Olimpia come dilettante, al teatro Manzoni sempre di Milano come spettatore la sera del 19 Dicembre 1991 tre ore prima della sua scomparsa. Ha vissuto cinquant’anni per il Teatro, il Cinema e la Televisione inframezzando una migliaia di spettatori in Piazze e locali privati e innumerevoli “ospitate” televisive.
Cento & Uno i film girati: da Vanità del ’47 a Capitan Cosmo del ’90. Nonostante l’alto numero, solo una ventina verranno annoverati tra le Sue opere cinematografiche importanti, perché il Teatro e la Televisione meglio si addicevano all’Attore, comico, showmen che anche nelle riprese televisive chiedeva sempre un minimo di cento spettatori che formassero un pubblico vero per dargli modo di seguire “visivamente” le Sue performance come se si trovasse davanti a uno specchio tramite le espressioni, le risate e gli applausi di chi lo ascoltava.
Una cinquantina di spettacoli teatrali dalla rivista al teatro leggero a quello più impegnato: “E il cielo si coprì di stelle” del ’45 a : “hai mai provato nell’acqua calda” e “Il Gufo e la Gattina” degli anni ottanta, a “Luv” di Schisgal, “Finale di partita” di Beckett, “Gli amici di Wescher” al “Critico” di Sheridan.
Poi i successi televisivi da “L’Appuntamento”, “Io te tu io”, “Una valigia tutta blu”, “Fantastico due” tanto per citarne le più famose. Fortunatamente la RAI possiede duecento ore di videoteca di Walter, un tesoro da non disperdere. Ma chi era l’uomo, l’amico, l’amate WALTER CHIARI?
Ognuno di coloro che lo hanno ascoltato nella vita comune di ogni giorno, ne ha rimasto un "pezzo" incorniciato nella sua memoria, una teca incancellabile per la Sua umanità e simpatia. Come Amico, ti accorgevi della Sua vulnerabilità nel modo in cui si abbandonava tra le tue braccia come se ti chiedesse di cullarlo od accarezzarlo, tanto era il Suo bisogno intrinseco d'affetto.
Come amante, non occorre essere una storico od un veggente per capire la Sua vita amorosa. Da Marisa Maresca, Lucia Bosè, Elsa Martinelli, Ava Gardner, Anita Ekberg, Belinda Lee e via via sino ad Alida Chelli unica moglie che lo ha reso padre di Simone, ed infine negli ultimi anni con Patrizia Caselli.
Non occorre essere veggenti, dicevamo, per intuire che l'Uomo e l'Amico Walter ha sempre avuto il sopravvento sull'Amante, e figuriamoci l'Attore.
Era decisamente nato (anche se l'08 Marzo - Festa della Donna) per il Suo pubblico: Teatrale, Cinematografico, Televisivo, per gli amici e le serate in compagnia, insomma per vivere in mezzo alla gente. Gli amori anche se grandi e importanti non potevano ostacolare la Sua sete di pubblico e così tutte le Sue donne lo lasciarono, ma nessuna lo ha dimenticato. Rimarrà in loro, come per noi, un regalo indelebile di questo grande Attore, Amico, Amante che seppure siano passati oltre vent'anni dalla Sua scomparsa riappare alla mente del Suo pubblico, magari a confronto con qualche spettacolo del giorno d'oggi, o per gli amici che risentono la mancanza delle Sue lunghe braccia sulle loro spalle o le dolci carezze e le galanterie che sapeva donare ai Suoi amori.
Grazie WALTER per continuare ad esistere nella "nostra" vita!
Firmato: IL TUO PUBBLICO, I TUOI AMICI, I TUOI AMORI!
“tanto talento da gettarlo via” di Indro Montanelli
I nostri incontri cominciavano con un abbraccio e finivano con una
rissa....
Walter mi serviva su un piatto d'argento i migliori numeri del suo futuro repertorio dandomi l'impressione che li riservasse solo a me. Poi mi accorgevo che li dispensava a destra e manca, con chiunque gli capitasse di parlare, anche con trombaio che veniva a riparargli il rubinetto, anche con col fattorino che gi recapitava un telegramma, anche col mendicante che gli tendeva la mano per strada.
Tutto, anche un semplice grazie o buongiorno diventava, nella sua parola e nei suoi gesti, numero e scenetta. Gli dicevo: "Un tribunale serio ti darebbe trent'anni per lo sperpero che fai del tuo talento. E' una bestemmia conto chi te l'ha dato, un abuso, un furto ai danni del pubblico, un gesto delinquenziale".
Nemmeno la pietà che si deve ai morti mi trattiene dal ripeterlo. Su nessun palcoscenico de mondo ho visto un fantasista capace, come Walter, di "inventarsi" ogni sera. Ho assistito, nel suo camerino, agli sfoghi delle sue "spalle" per le improvvisazioni di Walter che sconvolgevano il canovaccio lasciando loro senza parola.
"Se tu fossi francese - gli dicevo io scotendolo per il bavero -, su tre delle tue trovate camperesti tutta la vita e diventeresti una leggenda. Tu ne sprechi trecento in una sera, e finirai barbone".
Non è finito barbone, quando la voce lo abbandonò e i riflessi si appannarono, ma poco c'è mancato. Incapace di resistere al suo estro, lo dilapidava giorno per giorno e non soltanto sulla scena. Gli bastava una compagnia di amici, o anche quella di un amico solo, per trasformare la conversazione in spettacolo. Ricordo quello che mi diede, in un ristorante fiorentino, di un coro di sordomuti. Sugli altri tavoli, sull'intera sala, calò un silenzio da cripta. Tutti smisero di mangiare per non turbare quel "Va' pensiero" intonato da Walter senza voce, solo a gesti, e di cui tutti capivano ch'era proprio il "Va' pensiero", e per poco non si mettevano loro a cantarlo. Quando, mesi dopo, ritrovai Walter al "Manzoni" di Milano, gli chiesi perché non rifaceva quel coro. "Quale coro?" mi chiese. Non se ne ricordava più.
Mi rimorde di non essere mai andato a trovarlo, questi ultimi tempi. Ma nemmeno lui mi ha mai cercato, mai ha fatto nulla per rivedermi. Forse temeva i miei rimproveri per il modo in cui si era dilapidato e lo stato in cui si era ridotto, E qui si sbagliava: non gliene avrei fatti. Dopo tante arrabbiature, mi ero areso: al fondo di tanta imprevidenza e dissennatezza c'era una generosità sconfinata e irrefrenabile verso tutti: uomini, donne, parenti amici ed anche nemici.
Oltre che un fantasista d'eccezione, una gran bella creatura umana.